Nel 1609, lo stesso anno in cui Galilei per primo puntò il telescopio verso il cielo, Giovanni Keplero (1571-1630) pubblicò l’Astronomia Nova, che conteneva le prime due leggi di Keplero: quella sull’ellitticità delle orbite dei pianeti e quella della conservazione delle aree.
“Queste scoperte sono state egualmente fondamentali per la conoscenza dell'Universo, e mi sembra che invece in giro non se ne parli affatto, forse perchè, nella civiltà dell'immagine in cui viviamo, "vedere" (col cannocchiale) i pianeti fa più effetto che "calcolare" i loro movimenti”, come scrive il Prof. Roberto Nesci del Dipartimento di Fisica – Università La Sapienza di Roma.
La pubblicazione di questo libro ha una storia curiosa. Ricca di illustrazioni schematiche decorate con motivi floreali e allegorici, l’edizione dell’Astronomia Nova ebbe una tiratura limitata e l’imperatore Rodolfo II reclamò per sé tutte le copie, ma dato che il sostegno economico non arrivò, Keplero fu costretto a mettere in vendita i volumi.
Keplero continuò a lavorare a Linz e rifiutò pure l’offerta della cattedra di Astronomia all’Università di Bologna.
Al meeting di Garching, Monaco (3-4 marzo 2007) e alla Conferenza CAP2007 (8-11 ottobre 2007) il Prof. T. Mahoney dell’Istituto di Astrofisica delle Canarie ha presentato “Jahannes Kepler: A Scientific and Humanitarian legacy for the 21st Century” e “Update on Celebrations of 400th Anniversary of the Publication of Keplers Astronomia Nova” che sono disponibili all'indirizzo: http://www.communicatingastronomy.org/iya_eso/presentation/mahoney.ppt e all'indirizzo: http://www.communicatingastronomy.org/cap2007/talks/071010_01/mahoney_iya_athens.ppt rispettivamente.
“Queste scoperte sono state egualmente fondamentali per la conoscenza dell'Universo, e mi sembra che invece in giro non se ne parli affatto, forse perchè, nella civiltà dell'immagine in cui viviamo, "vedere" (col cannocchiale) i pianeti fa più effetto che "calcolare" i loro movimenti”, come scrive il Prof. Roberto Nesci del Dipartimento di Fisica – Università La Sapienza di Roma.
La pubblicazione di questo libro ha una storia curiosa. Ricca di illustrazioni schematiche decorate con motivi floreali e allegorici, l’edizione dell’Astronomia Nova ebbe una tiratura limitata e l’imperatore Rodolfo II reclamò per sé tutte le copie, ma dato che il sostegno economico non arrivò, Keplero fu costretto a mettere in vendita i volumi.
Keplero continuò a lavorare a Linz e rifiutò pure l’offerta della cattedra di Astronomia all’Università di Bologna.
Al meeting di Garching, Monaco (3-4 marzo 2007) e alla Conferenza CAP2007 (8-11 ottobre 2007) il Prof. T. Mahoney dell’Istituto di Astrofisica delle Canarie ha presentato “Jahannes Kepler: A Scientific and Humanitarian legacy for the 21st Century” e “Update on Celebrations of 400th Anniversary of the Publication of Keplers Astronomia Nova” che sono disponibili all'indirizzo: http://www.communicatingastronomy.org/iya_eso/presentation/mahoney.ppt e all'indirizzo: http://www.communicatingastronomy.org/cap2007/talks/071010_01/mahoney_iya_athens.ppt rispettivamente.
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